#muovitigreen con l'elettrico
La mobilità elettrica prende sempre più piede e ci permette di muoverci nel rispetto dell'ambiente. Tuttavia, questa nuova tecnologia è ancora poco conosciuta e solleva qualche domanda. Ecco perché vogliamo rispondere alle domande più frequenti in modo semplice e veloce.
Le auto elettriche sono davvero ecologiche?
Durante un viaggio con un veicolo elettrico non si producono emissioni di sostanze inquinanti, con un notevole beneficio per l’ambiente e per la nostra salute.
Tuttavia, è durante la produzione dell’energia necessaria per muovere i veicoli elettrici che vengono emanate sostanze inquinanti, ma questo dipende dal tipo di produzione della corrente – dunque dal mix elettrico utilizzato. In Alto Adige siamo fortunati: la maggior parte dell'elettricità è generata da fonti di energia rinnovabili (soprattutto energia idroelettrica) e le emissioni sono, quindi, estremamente basse. I veicoli a combustione non solo producono emissioni locali durante il loro utilizzo, ma anche emissioni inquinanti per l'estrazione, la raffinazione, il trasporto e la fornitura di combustibili fossili per molte migliaia di chilometri fino alle stazioni di servizio locali.
Concretamente questo significa: niente gas serra, come la CO2, niente pericolosi idrocarburi incombusti e monossido di carbonio, molte meno polveri sottili e smog e nessun rumore. Inoltre, anche i divieti di circolazione per l’inquinamento non sono più necessari.
Non è solo l'ambiente a trarre vantaggio dalla mobilità elettrica, ma è soprattutto la nostra salute. Diverse componenti dello smog sono dannose per la salute. Si tratta di tutte quelle particelle, gas e liquidi volatili che hanno origine dai processi di combustione, come lo scarico di veicoli a diesel o a benzina. Particolarmente inquinanti sono le particelle sospese (o particolato) che comprendono polveri sottili PM2.5 e polveri ultrasottili. Queste ultime due sono gli inquinanti più dannosi per la salute: sono costituite da svariate sostanze tossiche (solfati, nitrati, metalli) che grazie alle piccolissime dimensioni penetrano facilmente nell’apparato respiratorio causando, specialmente nei soggetti più deboli, come i bambini e gli anziani, una maggiore incidenza di malattie cardiocircolatorie, patologie respiratorie e tumori.
Però il traffico non è che una minima parte dell’inquinamento, no?
Passare alla mobilità elettrica totale avrebbe un forte impatto in Alto Adige, dove, secondo uno studio della Provincia di Bolzano, il traffico è il maggior produttore di emissioni di CO2.
Le auto elettriche non emettono localmente gas di scarico perché non avviene alcuna combustione, quindi niente CO2 e niente gas serra. Per quanto l’energia elettrica abbia un impatto ambientale, durante l’utilizzo delle auto elettriche non si generano emissioni, a vantaggio dell’ambiente, del clima, dei nostri polmoni e del rispetto degli accordi internazionali di Parigi.
Infine, verrebbero meno l'inquinamento – di cui abbiamo già parlato – e i rischi ambientali dovuti alla filiera del petrolio. Oltre all’inquinamento per l'estrazione e il trasporto di benzina e diesel, si elimina anche il rischio di un disastro petrolifero.
… ma per produrre elettricità si produce anche inquinamento…
L'energia necessaria alla ricarica delle auto elettriche può essere tranquillamente prodotta da fonti rinnovabili, poiché non è che una minima parte di quella prodotta in totale. L’1 per mille della produzione elettrica da fotovoltaico in Italia potrebbe alimentare l'attuale parco di auto elettriche italiane.
Questo vale soprattutto in Alto Adige: la nostra provincia è ricca di fonti di energia rinnovabili. Secondo il bilancio energetico dell'Alto Adige riferito al 2019, quasi il 96,8% dell'energia prodotta in provincia deriva da risorse rinnovabili, di queste il 90% da fonti idroelettriche. Solo il 3,2% dell’energia prodotta proviene da combustibili fossili. In totale, ogni anno in Alto Adige si produce circa il doppio dell'elettricità che viene consumata localmente.
Chi ricarica l’auto elettrica direttamente dal proprio sistema fotovoltaico è sostenibile al 100%. Più ecologico (ed economico) di così!
E le batterie non inquinano?
Diciamolo subito: produrre le batterie per le auto elettriche comporta, attualmente, una notevole emissione di CO2, quasi il doppio rispetto alle emissioni generate per la produzione del resto del veicolo. Questo è dovuto sia al fatto che, per il momento, la produzione non è su grandissima scala e quindi i processi non sono ottimizzati, sia per l'uso di materie prime rare, come il litio.
Tuttavia, già oggi le maggiori emissioni dovute alla produzione sono ampiamente compensate dalle minori emissioni derivanti dall'uso delle auto elettriche, come mostra il grafico. Questo fa riferimento alle emissioni dovute alla produzione di energia elettrica a livello nazionale (mix elettrico italiano); a livello locale questo dato sarebbe ancora migliore!
Inoltre, le batterie, a fine vita dell'auto, vengono recuperate e riutilizzate, ad esempio per stoccare l'energia prodotta da impianti eolici o fotovoltaici. Alla fine della loro vita possono essere disassemblate e riciclate per più del 90%. In questo caso, ad esempio, viene recuperato il prezioso litio.
Vale la pena guardare anche al futuro: gli studi ci dicono che man mano che la produzione si sposta su scala più ampia e la tecnologia viene migliorata, si abbassano sia i costi che le emissioni. Infine, diversi produttori di batterie hanno annunciato il lancio dal 2023 delle batterie al sodio, elemento molto più abbondante e di facile estrazione del litio. Anche il cobalto nelle batterie viene diminuito o eliminato. Le prospettive sono ottime, vero?
Ma come sono le prestazioni? E l’autonomia?
Molti associano la potenza di un’auto al suono profondo del motore su di giri e credono che il silenzio dei veicoli elettrici rispecchi basse prestazioni e velocità. Niente di più sbagliato. I motori elettrici sono molto più semplici e robusti di quelli a combustione interna, ma forniscono anche la coppia massima immediatamente e non hanno un cambio manuale. Pertanto, possono accelerare più velocemente e funzionano più a lungo.
In alcuni casi è necessaria una limitazione della coppia per preservare le batterie e, quindi, la velocità massima delle auto elettriche diminuisce un po'. Con le auto elettriche si può guidare senza problemi anche sulle strade di montagna e, grazie all'ottima accelerazione, ci si può anche divertire alla guida!
È proprio sulle strade di montagna che il motore elettrico può sfruttare una delle sue peculiarità più ecologiche ed economiche: in discesa la batteria si ricarica sfruttando la frenata rigenerativa. L’auto frena e non utilizza quasi i freni meccanici… un po' come avviene per la dinamo della bici!
Ancora pensieri sull'autonomia di viaggio? Numerosi recenti modelli di auto elettriche vantano la stessa autonomia di un’auto a combustibile di medio livello, più che sufficiente per la maggior parte delle tratte quotidiane.
E i costi di manutenzione? Sono alti?
La meccanica delle auto elettriche è decisamente più semplice rispetto a quella delle auto tradizionali: niente candele, filtri, iniettori da cambiare. Insomma, meno componenti e meno liquidi da rabboccare si traducono in un risparmio nei costi di manutenzione. La tecnologia e gli standard innovativi di questi veicoli minimizza l’usura dei componenti classici, come l’impianto frenante, che grazie alla frenata rigenerativa permette un utilizzo più moderato del freno.
È vero che la batteria, il “cuore” del sistema elettrico, è soggetta a usura e i costi non sono proprio economici, ma la durata media di una batteria (al litio) per un’auto elettrica è piuttosto lunga: 300.000 km e più.
Ok, magari costa poco mantenerla e usarla, ma il costo d’acquisto?
I costi delle auto elettriche si stanno abbassando costantemente, man mano che sempre più costruttori investono nello sviluppo di nuovi modelli e li lanciano sul mercato in larga scala. Il divario economico fra veicoli elettrici e “tradizionali” diventa sempre minore. Infatti il costo delle batterie, che rappresentano la spesa maggiore, è in costante diminuzione, e con l'introduzione delle batterie al sodio calerà ancora. Studi di settore prevedono che le auto elettriche avranno un costo medio pari a quelle a combustibili fossili già nel 2026.
Già oggi le auto elettriche sono vantaggiose, in quanto i costi iniziali si ammortizzano con l’uso: si risparmia sul carburante (benzina, diesel) e sugli altri costi di manutenzione, si ha l'esenzione dal bollo per i primi anni e le principali compagnie assicurative offrono prezzi agevolati sull'assicurazione RCA.
Infine, sia la provincia di Bolzano, sia lo Stato italiano incentivano l’acquisto delle auto elettriche.
Se le auto elettriche sono così super, a cosa servono i mezzi a idrogeno?
Qual è la differenza tra un veicolo alimentato a idrogeno e uno a batteria? Nelle auto elettriche a batteria l’energia che carica la batteria viene introdotta dall’esterno. In un veicolo a idrogeno, l’idrogeno viene utilizzato direttamente nel mezzo per produrre l’energia elettrica. I veicoli H2 sono più leggeri dei veicoli a batteria e di solito hanno un'autonomia maggiore e tempi di rifornimento più brevi. Ecco perché l'idrogeno è utilizzato nel settore della mobilità soprattutto per i veicoli grandi e pesanti come i camion e gli autobus.
Non ci sono differenze rispetto alla produzione locale di emissioni nocive. Guardiamo alla produzione dell’idrogeno (H2): è l’elemento più abbondante dell'universo ed è reperibile in natura sulla Terra solo in associazione con altri elementi (es. con l’acqua: H2O). Per questo motivo deve essere estratto da altre molecole. Questo avviene tramite elettrolisi: facendo passare la corrente elettrica in acqua si separa l’idrogeno dall’ossigeno e i due gas, entrambi utili, possono essere stoccati e utilizzati.
Quindi, se per produrre l’idrogeno si utilizza energia elettrica da fonti rinnovabili (sole, vento, acqua) si ha un carburante totalmente green!